📝Da 10 a 0, il PAGELLONE della 34ª: Calha-Sportiello 🔝 DISASTRO Sassuolo | OneFootball

La 34ª giornata di Serie A si è chiusa ieri e non sono mancati spunti, emozioni, risultati a sorpresa e anche nuovi verdetti dopo il trionfo dell’Inter.

Ecco qui il pagellone del turno appena concluso, come sempre da 10 a 0.

10 – Calhanoglu e Sportiello, top di giornata

Il primo è divenuto ormai una certezza; il secondo è stato protagonista a sorpresa: entrambi vincono la palma di migliori di giornata. Il centrocampista turco nel giorno della festa scudetto suggella tutto con una doppietta: prima la rasoiata chirurgica, poi la proverbiale sentenza dal dischetto. Sono 13 in campionato per il classe 1994: mai aveva segnato così tanto, mai era stato così incisivo.

L’estremo difensore rossonero tira fuori una prestazione maiuscola consentendo al Milan di tenere la porta inviolata. Non male specie se si pensa che in teoria non avrebbe dovuto nemmeno giocare sabato. Una menzione d’onore in tal senso va anche a Malick Thiaw, autore di un salvataggio prodigioso: il migliore in campo resta comunque Sportiello.

9 – Atalanta e Frosinone, vittorie pesanti

A conti fatti sono le due vittorie più pesanti di questa giornata. La “Dea” riesce a sconfiggere un tenace Empoli per una vittoria che porta la squadra a – 2 dalla Roma con una partita in più da giocare. La squadra di Gasperini continua a sognare in grande.

Così come continuano a sognare la loro prima salvezza i ciociari che ritrovano dopo quasi tre mesi la vittoria tra le mura amiche: la Salernitana non sarà stato uno scoglio invalicabile ma bisogna riconoscere il merito alla squadra di Di Francesco di aver interpretato alla perfezione una partita che non si poteva sbagliare. La strada è ancora lunga ma questo successo può aiutare e non poco.

8 – Abraham e Krstovic, due gol per ritrovarsi

A 365 giorni dall’ultima volta Tammy Abraham ritrova la via del gol segnando contro il Napoli una rete preziosa per la sua squadra e soprattutto per lui, dopo il calvario fisico patito a causa della rottura del crociato. Il centravanti inglese vede finalmente l’uscita dal tunnel e torna a splendere: adesso l’obiettivo è riprendersi la Roma.

Torna al gol anche Nikola Krstovic, il cui digiuno (per quanto non certo dovuto a guai fisici, come quello di Abraham) cominciava a pesare dopo un inizio di campionato che prometteva altro. Il montenegrino torna al gol dopo quasi 4 mesi e lo fa con una rete da cineteca: non poteva esserci migliore notizia per lui e per il Lecce, che ha bisogno del suo bomber per chiudere la pratica salvezza.

7 – Fiorentina e Lazio, successi per l’Europa

Di cuore i biancocelesti, che riescono a trovare il guizzo giusto contro un generoso Verona; di qualità i viola che a domicilio strapazzano il Sassuolo per 5-1 mostrando sprazzi di ottimo calcio.

Per Lazio e Fiorentina arrivano tre punti utili per continuare a inseguire le posizioni europee: la squadra di Tudor difende il settimo posto che al momento vale la Conference ma che potrebbe anche valere l’Europa League; la Fiorentina aggancia il Napoli all’ottavo posto (che potrebbe valere la Conference) tenendo vive le sue speranze di raggiungere i biancocelesti in caso di vittoria nel recupero contro l’Atalanta. Per entrambe c’è dunque qualcosa per cui combattere guardando alla Serie A.

6 – Bologna, un punto d’oro

Un pareggio non può mai far sorridere del tutto ma per come si erano messe le cose a conti fatti per il Bologna è un punto d’oro. I felsinei, rimasti in dieci per l’espulsione di Beukema sono riusciti a pareggiare in una partita aspra, combattuta, che ha lasciato anche qualche strascico polemico.

Il risultato consente alla squadra di Motta di certificare il ritorno nelle competizioni europee a 22 anni dall’ultima volta: adesso mancano solo i guizzi finali, quelli che possono portare la squadra di Motta a disputare la Champions League.

5 – Udinese e Napoli: occasioni perse

In teoria il punto a testa conquistato domenica sarebbe buono considerando l’avversario anche per un Udinese che però, ancora una volta in questo campionato (la quarta di fila) lascia per strada punti preziosi: un lusso che i friulani non possono permettersi, visto il terzultimo posto occupato in classifica.

Che dire poi di un Napoli che non sa più vincere? I partenopei riescono a completare la rimonta contro la Roma ma finiscono col vanificare tutto appena 4 minuti dopo il gol di Osimhen. Le partite a secco di vittorie per i partenopei in campionato salgono tre: la Champions è ormai andata ma con questo ruolino anche l’Europa League e persino la Conference rischiano di essere un miraggio.

4 – L’attacco del Milan

Giroud lotta ma è avulso dal gioco; Leao non incide; Pulisic è evanescente; Okafor entra col piglio sbagliato. Chukwueze entra nel finale e per questo non giudicabile.

L’attacco rossonero, che solitamente è un valore aggiunto, questo giro si è espresso male sia nei singoli che nel suo insieme: in una partita del genere e da giocatori di un certo spessore come quelli che ha il Milan in attacco, era lecito aspettarsi qualcosa di più.

3 – La stizza di Vlahovic

Allegri lo sostituisce dopo una partita non certo brillante; la reazione di Vlahovic non è certamente la più elegante possibile.

La delusione per il cambio ci può stare, è umana, specie in trance agonistica: la reazione del centravanti bianconero è però un po’ sopra le righe, ancor più se si considera la qualità deludente della sua prestazione. Le giornate storte capitano a tutti, anche ai più bravi: alle volte bisognerebbe (questo vale per Vlahovic oggi come per tanti suoi colleghi) accettarlo senza farne un dramma.

2 – La frittata di Venuti

Il guizzo di Krstovic stava portando il Lecce a + 9 dalla zona retrocessione e ad un soffio dalla tanta agognata salvezza. Nemmeno due giri di orologio e Lorenzo Venuti in un eccesso di foga commette un’ingenuità che porta al rigore poi trasformato da Pessina.

Errare nella vita come in un campo da calcio è umano ma in una situazione in cui ci voleva calma e gesso, l’ex terzino della Fiorentina, per altro da poco subentrato, si è fatto prendere, in tutti i sensi, troppo la mano. A conti fatti un errore pesante.

1 – Salernitana, congedo amarissimo dalla A

Il destino dei granata era segnato da tempo: un buon risultato nell’economia della stagione cambiava poco ma sarebbe stato comunque un segnale.

Il Frosinone scendeva in campo con motivazioni altissime ma il piglio della Salernitana è stato francamente molto sottotono: di fatto non c’è mai stata partita. Il congedo dalla massima categoria è amaro come lo è stata una stagione in cui il club campano ha fallito tutto quello che si poteva fallire.

0 – Sassuolo, che brutta figura!

Maglia nera di giornata e spiegare il perché è francamente superfluo. Il club emiliano si trova nella peggiore situazione di classifica da quando milita nella massima categoria: una situazione persino peggiore di quella del campionato 2013/2014, ovvero la stagione da matricola, chiusa con una salvezza .

L’assenza di Berardi pesa tantissimo nell’economia del Sassuolo, inutile negarlo. Ciò però non toglie che il piglio messo in mostra dalla squadra ora guidata da Ballardini è senza mezzi termini inaccettabile specie considerando che, nonostante un rendimento pessimo, il campionato ti sta dando delle possibilità. La Serie B è vicina come non mai: continuando così sarà un dato inevitabile.