Calcionews24
·7 maggio 2024
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Ex ct della Nazionale e con grandi frequentazioni nei club, Cesare Prandelli fa il punto sull’Europa delle italiane oggi e domani. Ecco alcuni estratti dall’intervista a La Gazzetta dello Sport.
DE ROSSI – «Daniele non ha bisogno di consigli. Il Bayer Leverkusen è solido e sicuro di sé, a maggior ragione dopo aver vinto la Bundesliga. Ma nelle Coppe europee basta poco per rovesciare una qualificazione. La Roma deve provare a sorprendere i tedeschi con qualcosa che non si aspettano e a cui non sono abituati. Daniele è intelligente e coraggioso: troverà le chiavi giuste. Un gol può riaprire il discorso e spostare l’aspetto psicologico… Servirà qualcosa di storico e un pizzico di fortuna ai giallorossi per andare in finale di Europa League. Penso a un colpo di Dybala, Lukaku o Pellegrini. Però… Percentuali non ne do. Più che i numeri, serviranno le emozioni. Daniele è un leader carismatico e in poco tempo è diventato un punto di riferimento per la squadra. È sempre stato un ragazzo molto intelligente e preparato. E sono convinto che abbia imparato molto anche dall’esperienza sfortunata alla guida della Spal».
XABI ALONSO – «Lo spagnolo ha un certo tipo di calcio nel sangue ed è stato bravo a trasmetterlo alla propria squadra. A Xabi Alonso piace costruire dal basso, ma per poi arrivare il più velocemente possibile in area. Non confondiamo il suo modo di giocare con il possesso palla fine a se stesso, che per fortuna sta passando di moda dopo aver fatto retrocedere diverse piccole squadre in passato. Il calcio è velocità, spazio, tempo: ed è importante avere giocatori abili a saltare l’uomo».
L’ATALANTA STUPISCE – «L’aspetto che più mi impressiona è che ogni anno si rinnova e cambia giocatori, ma è sempre evidente la mano di Gasperini. Non a caso sono molti i tecnici che provano a imitarlo. Gasp è abile a esaltare le qualità e le caratteristiche dei suoi ragazzi. Basta vedere Scamacca…».
IL BOLOGNA IN CHAMPIONS VALE UNO SCUDETTO – «Sì, perché sarebbe un qualcosa di storico. Sarei contento per Thiago. A inizio stagione l’avevo indicato come l’allenatore emergente più interessante. Il Bologna è l’unica squadra italiana che non ha un sistema rigido: Thiago mantiene la fantasia dei giocatori, che infatti esprimono grande felicità in campo».
DOVE ANDRA’ MOTTA – «Avrà l’imbarazzo della scelta. Vederlo sulla panchina della Juventus non mi stupirebbe».
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